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Parassiti intestinali e cura tibetana… (parte 2)

Questa cura tibetana viene ritenuta molto efficace ma anche molto forte tanto da essere consigliato di non farla più di una volta ogni 5 anni.

La cura tibetana è una cura antichissima che i monaci buddisti usavano per sfruttare tutti i benefici che l’aglio poteva dare. Questa terapia naturale è molto facile da realizzare, poco costosa ed è molto efficace per eliminare efficacemente i parassiti dall’intestino ma anche per ridurre il peso e sgonfiarsi facilmente e in modo sano.

Quali sono i vantaggi?

Oltre ad eliminare i parassiti e a ridurre il peso, ci aiuta ad avere maggiori difese ed a rafforzare il sistema immunitario, migliora il sistema circolatorio principale e capillare, abbassa il colesterolo totale favorendo, in percentuale, il colesterolo HDL, riduce la ritenzione dei liquidi, migliora la funzionalità renale, riduce i trigliceridi nel sangue, migliora la funzionalità epatica, è un ottimo depuratore, aiuta a combattere la formazione di trombi e riduce la pressione sanguigna.

Come prepararlo?

Ingredienti per preparare la tua cura tibetana sono molto semplici: – 350 grammi di aglio – 250ml di alcol a 70 gradi per uso alimentare

preparazione: schiacciare e/o macinare a freddo l’aglio, mescolarlo con l’alcol, conservarlo in un contenitore di vetro ben chiuso e metterlo in frigorifero per dieci giorni. Dopodiché prendere il contenitore, filtrare l’infuso e rimetterlo in frigorifero per altri tre giorni. Al termine l’infuso sarà pronto.

Come va preso?

1 ° giorno al mattino 1 goccia, a mezzogiorno 2 gocce e alla sera 3 gocce.

2 ° giorno al mattino 4 gocce, a mezzogiorno 5 gocce e alla sera 3 gocce.

3 ° giorno al mattino 7 gocce, a mezzogiorno 8 gocce e alla sera 9 gocce.

4 ° giorno al mattino 10 gocce, a mezzogiorno 11 gocce e la sera 12 gocce.

5 ° giorno al mattino 13 gocce, a mezzogiorno 14 gocce e alla sera 15 gocce.

6 ° giorno al mattino 15 gocce, a mezzogiorno 14 gocce e alla sera 13 gocce.

7 ° giorno al mattino 12 gocce, a mezzogiorno 11 gocce e alla sera 10 gocce.

8 ° giorno al mattino 9 gocce, a mezzogiorno 8 gocce e di notte 7 gocce.

9 ° giorno al mattino 6 gocce, a mezzogiorno 5 gocce e alla sera 4 gocce.

10 ° giorno al mattino 3 gocce, a mezzogiorno 2 gocce e alla sera 1 goccia.

Dopo il giorno 11 prenderete 25 gocce tre volte al giorno fino a quando non avrete terminato l’infuso all’aglio.

Dopo averlo fatto, dice la ricetta originale, di non ripeterlo per 5 anni.

Parassiti intestinali e rimedi antichi… (parte 1)

Ansia, cattiva digestione, prurito, affaticamento, mal di testa… Ognuno di noi ha avuto questi disturbi e spesso non ha capito da cosa sono causati. Se la dieta non è equilibrata, potremmo avere dei parassiti intestinali, un problema di salute molto comune che di solito non è facilmente individuabile, ma che può peggiorare notevolmente la qualità della vita.

Come si fa a capire se abbiamo dei parassiti nell’intestino?

A volte è difficile rendersi conto che si soffre di parassiti intestinali, poiché, anche se sono molto frequenti, i loro sintomi possono essere facilmente confusi con altri disturbi comuni, come:

  • Disturbi dell’appetito (eccesso o mancanza di fame senza motivo apparente).
  • Occhi gonfi.
  • Ansia e nervosismo.
  • Prurito sulla punta del naso, negli occhi o nella zona anale.
  • Mal di testa.
  • Pupille dilatate.
  • Disturbi intestinali (costipazione, diarrea).
  • Insonnia senza motivo apparente.
  • Fatica.

Possono anche colpire i bambini e sono ancora più difficili da rilevare. Bisogna prestare molta attenzione quando si grattano la punta del naso o la zona anale oppure se si mostrano più nervosi senza una causa apparente.

Quando compaiono?

Il motivo principale della comparsa dei parassiti è una cattiva alimentazione sistematica, basata sui seguenti alimenti:

  • Zuccheri
  • Farine raffinate.
  • Fritto.
  • Bevande alcoliche.
  • Derivati ​​del latte (creme, creme, gelati, ecc.).

La loro presenza è maggiore quando si soffre di disturbi intestinali come costipazione o diarrea. In caso di stitichezza, l’accumulo di residui provoca fermentazione o putrefazione che ne favorisce la comparsa, e in caso di diarrea, il danno permanente subito dalla flora intestinale, è terreno di proliferazione per loro, per mancanza di difese naturali.

Come rimuovere i parassiti dall’intestino con l’aglio

L’aglio è un alimento medicinale che funziona come antibiotico naturale e aiuta a prevenire molte malattie Nel caso di parassiti è molto efficace. L’unico problema per la sua assunzione frequente è il suo odore ed il fatto che ci siano persone che non lo digeriscono facilmente.

Come prenderlo?

  • Il più efficace ed economico è prenderlo crudo a stomaco vuoto.
  • Per chi non lo tollera bene, le capsule con olio all’aglio sono vendute anche in dietologia ed erboristeria.
  • Un’altra opzione è fare la cura tibetana all’aglio, un’antica tecnica da realizzare a casa preparando questo estratto a casa abituando gradualmente il nostro corpo.
  • Inoltre, inizieremo a mettere piccole quantità di aglio nei nostri pasti in modo che il nostro corpo si abitui a digerirlo.
  • Gli animali domestici possono anche ricevere uno spicchio d’aglio crudo nascosto in alcuni alimenti, come antiparassitario naturale.

Semi di zucca

I semi di zucca sono uno degli alimenti più utili che abbiamo per prevenire ed eliminare i parassiti. Ha proprietà nutritive grazie al suo apporto di vitamina A, acido linoleico, ferro e zinco.

Questi nutrienti coesistono con la cucurbitina, un principio attivo di tipo alcaloide con proprietà vermifughe che paralizza i parassiti intestinali come la tenia o la tenia e gli ascaridi. Una volta immobilizzati si staccano dalla parete intestinale ed è allora che è facile espellerli prendendo un lassativo.

Come li prendiamo?

  • Dobbiamo prenderli crudi, senza arrostirli e preferibilmente a stomaco vuoto.
  • Possiamo anche preparare una bevanda vegetale simile schiacciando 50 g di semi di zucca insieme a 250 cc di acqua. Possiamo addolcire la bevanda con un po‘ di stevia.
  • Infine possiamo macinarli e aggiungerli come condimento a tutti i nostri pasti.

Un’altra opzione: purea di semi di zucca

Prendiamo una zucca e tagliamola a metà. Con un cucchiaio togliamo i semi ed il tessuto in cui si  nascondono. Mettiamo il tutto in una pentola a pressione con pochissima acqua e due cucchiai di zucchero. Cuociamo per circa 10 minuti e quando si sarà raffreddato uniremo i semi fino a ottenere una purea. Se necessario, useremo la stessa acqua in cui li abbiamo cucinati. Se lo troviamo più appetibile, possiamo aggiungere qualche goccia di vaniglia per insaporire.

Mettia questa purea in un barattolo di vetro assolutamente pulito e consumiamo due o tre cucchiai a stomaco vuoto per tutto il tempo necessario. Se la parassitosi è grave si può consumare fino a tre volte al giorno sempre lontano dai pasti abituali.

Questo rimedio è molto efficace per tutte le età, compresi i bambini di età superiore a un anno e per gli over 65.

Altri suggerimenti

  • Evitiamo tutti quegli alimenti che abbiamo detto essere nocivi, rigorosamente, almeno per un mese.
  • Prendiamo un integratore per ripristinare la nostra flora intestinale.
  • Trattiamo naturalmente i nostri disturbi intestinali per evacuare normalmente e quotidianamente.
  • Se soffriamo di stitichezza prolungata, può essere molto utile eseguire un po‘ d’idroterapia del colon in un centro sanitario specializzato.
  • Massaggiamo quotidianamente la nostra pancia con olio essenziale di origano diluito in un po‘ di olio vegetale (oliva, girasole, mandorle, cocco).
  • Stiamo molto attenti all’igiene intima per evitare continui contagi.

Buone notizie per gli olivicoltori Pugliesi (ma anche per il resto degli olivicoltori italiani)…

L’‘olio d’oliva “made in Italy“, in particolar modo quello di Puglia e Salento, è stato attaccato a lungo dalla Xylella Fastidiosa. Il batterio killer degli ulivi attacca le piante e ne provoca rapidamente la morte. Ma gli olivicoltori hanno trovato una soluzione: la cultivar Favolosa.

la Xylella fastidiosa

La Xylella fastidiosa è un batterio così chiamato in quanto colonizza lo xilema delle piante di olivo (ma anche di mandorli, ciliegi, mirto, acacia etc.), ossia l’insieme dei vasi adibiti al trasporto di acqua e soluti dalle radici alle foglie e trasmessa da un insetto chiamato volgarmente “sputacchina” (nella foto). La presenza del batterio ne causa un’ostruzione e il conseguente disseccamento della pianta. Purtroppo non ci sono segni precoci dell’infezione e quando si notano la secchezza delle punte dei rami e la morte localizzata delle foglie che appaiono ingiallite, si è già in fase avanzata, ossia il batterio ha colpito brutalmente la pianta.

La Puglia riparte con la cultivar Favolosa

Dopo l’emergenza Xylella, la Puglia riparte con la cultivar Favolosa, frutto dell’incrocio della varietà Frantoio con quella Ascolana tenera. Dopo 2 anni dall’impianto, la Favolosa incomincia a produrre, raggiungendo dopo 5 anni il regime produttivo, quindi in grande anticipo rispetto ad altre varietà che, per fruttare, impiegano, in media, tra i 6 e gli 8 anni. Ecco che, nei giorni scorsi, a 2 anni dalla temutissima epidemia, è arrivato il primo olio ricavato da uliveti resistenti al batterio, quelli di Fs-17 Favolosa.

La prima raccolta è iniziata proprio in provincia di Lecce, a Casarano e la scelta è ricaduta su questa varietà, che ha sostituito i campi completamente distrutti dal temutissimo batterio, perché, insieme al Leccino, è testata come resistente agli attacchi della batteriosi.

 

Ritorniamo sul glifosato…

Senza voler essere ripetitivi sull’argomento, ma interessati a migliorare, riporto un’informazione dell’ANSES, l’Agenzia nazionale francese per la sicurezza alimentare, ambientale e sanitaria che ha intrapreso una valutazione delle alternative non chimiche a questo erbicida.

I risultati sono stati pubblicati il ​​9 ottobre 2020. Per questa ragione l’uso del glifosato è ora limitato alle situazioni in cui non vi è alcun sostituto per questa sostanza. Queste restrizioni sono ora prese in considerazione dall’Agenzia quando si rilasciano le autorizzazioni all’immissione in commercio per prodotti contenenti glifosato.

In sintesi viene indicato agli agricoltori di attuare i seguenti metodi alternativi:

Per la viticoltura:

  • Divieto di utilizzo del glifosato tra i filari: l’alternativa è far crescere l’erba o effettuare il diserbo meccanico;
  • Il suo utilizzo è autorizzato nelle situazioni in cui non è possibile il diserbo meccanico: vigneti in forte pendenza o terrazzati, sassosi, vivai di portinnesti;
  • Tasso annuo massimo autorizzato limitato a 450 g di glifosato per ettaro, con applicazioni limitate al 20% dell’area del lotto, ovvero una riduzione dell’80% rispetto al tasso massimo attualmente autorizzato.

Per alberi da frutto:

  • Divieto di utilizzo del glifosato tra i filari di alberi da frutto: l’alternativa è far crescere l’erba o effettuare il diserbo meccanico;
  • Il suo utilizzo è autorizzato in situazioni in cui non è possibile il diserbo meccanico: raccolta meccanica di frutti a terra (noci, mele da sidro, ecc.) O colture cespugliose (nocciole, piccoli frutti);
  • Tasso annuo massimo autorizzato limitato a 900 g di glifosato per ettaro, con applicazioni limitate al 40% della superficie del lotto, ovvero una riduzione del 60% rispetto al tasso massimo attualmente autorizzato.

Per seminativi (cereali, colza, girasole, ecc.):

  • Divieto di utilizzo del glifosato quando l’appezzamento è stato arato tra due colture (con alcune eccezioni specifiche);
  • Il suo utilizzo è autorizzato in situazioni di controllo obbligatorio regolamentato ;
  • Tasso annuo massimo autorizzato limitato a 1080 g per ettaro, ossia una riduzione del 60%  rispetto al tasso massimo attualmente autorizzato.

Per la silvicoltura:

  • Divieto di utilizzare il glifosato per l’uccisione di ceppi d’albero : devono essere utilizzati metodi alternativi non chimici;
  • Il suo utilizzo è autorizzato per la manutenzione forestale esclusivamente durante il periodo di allestimento dello stand;
  • La sua autorizzazione è mantenuta per i vivai forestali e i frutteti da seme (frutteti utilizzati per produrre sementi per il rimboschimento).

 

 

Resta aperto il problema dell’uso del glifosato in ambito industriale dove le alternative sono molto più complicate da trovare soprattutto in difesa dei lavoratori addetti all’uso di questo prodotto chimico che nuoce gravemente all’operatore.

Le conclusioni di questa valutazione comparativa sono ora prese in considerazione da ANSES al momento del rinnovo o del rilascio di autorizzazioni all’immissione in commercio (AIC) per prodotti contenenti glifosato.

Nell’ambito della revisione in corso delle domande di autorizzazione all’immissione in commercio, il 30 settembre 2020 ANSES ha annunciato ai titolari di AIC il rinnovo dell’autorizzazione per tre prodotti e due nuove autorizzazioni all’immissione in commercio, con usi limitati alle condizioni individuate dalla valutazione comparativa. Sono state inoltre notificate quattro decisioni di revoca o rifiuto delle autorizzazioni all’immissione in commercio.

Questo accade in Francia ed in Italia?

GLI OLI ESSENZIALI NELLA QUOTIDIANITA’

Il 30 settembre si svolgerà un incontro sulla conoscenza degli oli essenziali ed il loro utilizzo nella vita di tutti i giorni. Saremo al Parco San Martino, una location urbana che ci ospiterà più volte nel prosieguo delle nostre iniziative rivolte alla salute. Siamo in un parco che storicamente è stato destinato alle essenze ed alle piante officinali e che dopo il periodo di lockdown sta cercando di ripartire con nuove iniziative.

Vi preghiamo di prenotare per poter garantire le distanze interpersonali secondo le disposizioni Covid.