14 SETTEMBRE 2019

La giornata di sabato si apre con un approccio innovativo all’alimentazione che combina cibo e psiche facendo percepire quanto questi due momenti della nostra vita siano vicini.

La Dott.ssa Valeria DI LORETO, Psicologa esperta in Psicologia giuridica e la Dott.ssa Federica TARQUINI, Biologa nutrizionista esperta in Genetica della Nutrizione, ci hanno fatto capire quanto è importante abbandonare il criterio meccanico di conta delle calorie e pensare a come i cibi vanno combinati tra loro. Ma anche come la soddisfazione di mangiare qualcosa di gradito appaghi i nostri bisogni profondi su cui si appoggiano le nostre abitudini. Colpisce come le prime abitudini dei nostri figli condizionino la loro vita futura e quanto abituarli alla “caramella” influisca sulla percezione della dolcezza e al bisogno crescente di assumere zuccheri. Lo zucchero provoca uno sbalzo glicemico che, dopo un iniziale senso di appagamento, cambia l’umore dei nostri figli rendendoli inquieti in attesa di un altro dolcetto. Un comportamento che deve essere equilibrato e che sta ai genitori non sottovalutare e non dirigere verso una dipendenza.

A seguire con il Dott. Franco CETRELLI, Medico d’urgenza, Psicoterapeuta, Ipnoterapeuta Eriksoniano, Sessuologo, abbiamo affrontato, in un intervento molto toccante, la scelta tra la rabbia e la speranza. Quella linea sottile che separa la domanda “perchè proprio a me?”, pensando a un destino crudele, dall’affrontare il problema accettando un percorso doloroso ma con una via d’uscita. Quando si prova in prima persona uno stop brutale della propria salute bisogna avere gli strumenti giusti per dare un senso a quello che sta succedendo e la rabbia non è buona consigliera. La via d’uscita siamo sempre noi con la nostra forza d’animo, ma dobbiamo essere consapevoli di quello che veramente vogliamo perchè mente-corpo-spirito sono una cosa sola e se non ci consideriamo unità non abbiamo futuro.

Con il Dott. Massimo FORMICA, Neurologo, psicoterapeuta, ipnositerapeuta con competenze in bio-ecosistemi e medicina ambientale, abbiamo parlato dei luoghi in cui viviamo e di quanto influiscano sulla nostra salute. L’elemento conduttore è la salutogenesi, quella branca della ricerca che si occupa di studiare le fonti della salute fisica, psichica e spirituale, per ottenere la quale sono determinanti il comportamento e lo stile di vita dell’individuo in opposizione alla patogenesi che studia le motivazioni dell’insorgenza della malattia ed i fenomeni che la causano. Questo approccio ci consente di porre la nostra attenzione sui comportamenti efficaci capitalizzando la salute nel tempo per evitare di rimpiangerla quando sarà venuta a mancare. Il fatto che una gran parte delle malattie oncologiche, circa il 30%, siano dovute all’alimentazione e alla scarsa qualità dei cibi, ci deve far riflettere.

La serata si è conclusa con una ricca cena a buffet con i prodotti dei nostri espositori e lavorata in modo da preservarne tutti i principi nutritivi.

13 SETTEMBRE 2019

La seconda giornata di convegni ha introdotto molti argomenti di riflessione su temi apparentemente distanti che invece sono molto legati alla nostra vita quotidiana.

La mobilità dolce descrive il nostro futuro, ma per capirne il percorso bisogna analizzarne lo stato attuale. Su questo tema si sono alternati l’Arch. Walter GIAMMARI, redattore del P.U.M.S. (Piano Urbano di Mobilità Sostenibile) del Comune di Terni e l’Arch. Fabio GIGLI che trattava lo sviluppo delle vie ferroviarie slow per la Confcommercio. Da questa esposizione giocata a quattro mani, sono uscite tante informazioni importanti per l’organizzazione della nostra città così come per le altre città italiane.

I dati più evidenti sono i seguenti:

Il 41% dei ternani intervistati – 430 persone – ritiene che i percorsi sono inadeguati o pericolosi

Il 30% degli intervistati dice che il trasferimento è troppo lungo (ma abbiamo un “indice di spostamento” di 200 metri oltre il quale tendiamo a prendere l’auto, molto inferiore alla media nazionale di 350 metri)

Ci sono 68 autoveicoli ogni 100 abitanti e viaggiamo da soli in auto – ogni dieci macchine solo una ha almeno due persone all’interno

La città attrae traffico, escono 2600 auto e ne entrano 4500

Il turismo non parte da Terni anche se potremmo essere un bacino molto interessante e centrale rispetto alle nostre risorse turistiche.

Gran parte dei cittadini ternani non si ritiene parte di una città che può offrire turismo e di conseguenza non richiede servizio turistico. Ciò è dimostrato dal fatto che solo il 10% usufruisce della Cascata delle Marmore, nostra principale attrazione, pur essendo gratuita per i residenti. Se i nostri siti non interessano ai cittadini, difficilmente potranno piacere al pubblico esterno all’area perchè mancherà l’azione promozionale di chi vive nella nostra città

Le ferrovie, opportunamente attrezzate per il trasporto delle bici, potrebbero essere un ottimo veicolo per promuovere le nostre aree sulle direttrici Terni-Rieti-L’aquila-Sulmona e Terni-Perugia-San Sepolcro.

Superata l’esposizione sulle opportunità e le novità delle piste ciclabili, siamo entrati con il Dott. Mauro ESPOSITO, responsabile di Rigenera, la palestra della salute, nel pieno dell’argomento salute con tutti i consigli ed i metodi che sono fondamentali per tenersi la propria giovinezza più a lungo possibile seguendo il principio che la salute va curata ogni giorno e non rimpianta quando non c’è più. E’ questo il motivo della nascita di Rigenera, un luogo dove non si devono raggiungere risultati per l’agonismo, ma dove si migliora giorno per giorno la propria salute, il proprio tono muscolare e la propria positività, perchè muoversi fa bene al nostro stato d’animo.

Col Dott. Marco MENICHELLI abbiamo affrontato lo stress ossidativo nell’attività sportiva ma abbiamo anche individuato l’importanza degli integratori così come la necessità di valutare di cosa abbiamo realmente bisogno. Siamo bombardati da pubblicità relative all’integrazione, ma non abbiamo la percezione di cosa ci manca. Un esempio per tutti, il magnesio. Del magnesio abbiamo tutti bisogno perchè ne possiamo sintetizzare poco in natura. Per cui lo integriamo con pasticche e bustine di vari produttori, ma non sappiamo scegliere quello biodisponibile per cui nella maggior parte dei casi assumiamo un sale di magnesio che al massimo ha una funzione lassativa. Quello di cui abbiamo bisogno è il magnesio chelato che ha la forma giusta per integrare le nostre mancanze.

A seguire, Carlo DOROFATTI ha introdotto un elemento importante nel nostro ragionamento, la spiritualità. Quell’elemento sostanziale ed impalpabile che dà il senso alle nostre giornate. E’ qualcosa che ci accompagna e che spesso sottovalutiamo presi dal nostro vortice quotidiano che affrontiamo in pieno stress. E’ un argomento che trattiamo sempre collegato alla religiosità, ma può essere vissuto anche in maniera indipendente cercando la centratura e l’equilibrio, due elementi che permettono di raggiungere un atteggiamento sereno ed efficace.

Chiusura della serata in bellezza parlando dell’acqua, l’elemento essenziale della nostra quotidianità. Avere acqua pulita è uno dei diritti principali sanciti dalla Carta dei Diritti dell’Uomo. La realtà è diversa ed i sistemi distributivi hanno stravolto abitudini del passato consolidate portandoci a bere dell’acqua che rimane in magazzino mesi ed anche anni dentro bottiglie di plastica. Oggi iniziamo a vedere i risultati di queste scelte che sono rappresentati da centinaia di km quadrati di isole di plastica oltre ad avere micro frammenti in tutta la nostra catena alimentare. La Prof.ssa Valentina Ivana CHIARAPPA ed Elisabetta TENUZZO ci hanno spiegato come bere meglio acqua del nostro rubinetto, avvicinandosi a quello che l’acqua è alla sorgente, facendo evaporare i residui di cloro ed abbattendo il calcare presente. I metodi presentati si basano sul lavoro di Masaru EMOTO, il noto studioso dell’acqua e della sua cristallizzazione, che ha passato la sua vita a dimostrare come l’acqua influenzi la nostra vita e quanto l’acqua di sorgente sia importante.

 

12 SETTEMBRE 2019

Conclusa la prima giornata di convegno con un buon successo di pubblico, Gli argomenti trattati sono stati tutti rivolti alla qualità del cibo, a come le piante vengono coltivata e alla quantità di chimica che viene usata in agricoltura, alle differenze tra i prodotti caseari basati sul latte crudo e alla cura necessaria a un orto di qualità e una distribuzione a domicilio.

La Dott.ssa Donatella PITASI,  Medico chirurgo specialista in scienze dell’alimentazione ed esperta in medicina omeopatica e antroposofica, ha spiegato come sia riduttivo pensare che una dieta, qualunque essa sia, possa essere la soluzione finale. Bisogna, prima di tutto, stabilire la motivazione per la quale si decide di seguire un regime alimentare, poi bisogna capire se la risposta del nostro metabolismo sia in linea con le scelte fatte e ci permetta di raggiungere il risultato sperato. Di certo bisogna saper scegliere gli alimenti seguendo la stagionalità, poi bisogna saperli combinare e infine bisogna saperli cuocere affinché non perdano i nutrienti.

Il Dott. Fabio CIRI, Agronomo e Segretario regionale dell’Associazione nazionale per l’agricoltura biodinamica, ci ha parlato della necessità di una terra sana e con le giuste rotazioni, dei principi del Bio, del modo nel quale si aggirano i vincoli e dell’agricoltura Biodinamica. Inoltre quanto è importante avere una terra viva al contrario di quanto accade oggi dove un’agricoltura estensiva fa morire il terreno con tutte le ricadute immaginabili sulla nostra salute.

Valerio BONI, titolare dell’azienda agricola Casa d’Eusebio è un produttore di prodotti caseari basati su latte crudo vaccino. Insieme all’azienda Calanchini, che produce frutta e verdura, ci ha spiegato le sostanziali differenze tra il latte crudo e il latte trattato a lunga conservazione. I trattamenti abbattono la carica batterica ma il latte non ha più i nutrienti che ci aspettiamo. Questo tipo di raccolta impone dei passaggi altamente qualificati dal punto di vista igienico e obbliga a chiudere il ciclo usando il letame in agricoltura. Su questo si basa l’unione delle 2 aziende che riescono così a ottimizzare le attività produttive.

Federico LEONARDI, dell’omonima azienda agricola, ci ha spiegato il suo modello che si basa sull’organizzazione e sulla trasformazione dei prodotti freschi invenduti. Il segreto è l’organizzazione, idee chiare ed una famiglia alle spalle che permette di ottimizzare il raccolto. Il suo modo di vendere permette di aumentare l’efficienza e si basa su due furgoni che consegnano a domicilio coordinati con la raccolta. Tutto ciò che resta dopo le consegne viene immediatamente trasformato.

Questo dimostra che si può scegliere anche un modo diverso di mangiare, di acquistare, di scegliere che valorizza la nostra terra e che ci manca l’informazione per poter raggiungere le aziende virtuose che spesso vendono altrove…