Chiarimenti per il 5G: il Decreto Cura Italia approda in aula per gli emendamenti…

Nel corso della pandemia di Covid-19 sono state fatte una serie di correlazioni tra il 5G e la diffusione del virus. Tecnicamente non ci sono evidenze scientifiche che giustificano questo collegamento ma il fatto di incrementare ulteriormente l’esposizione delle persone ad un ulteriore gamma di frequenza non è di certo salutare. Quindi qui non si parla tanto di questa nuova frequenza ma dell’incremento di ponti radio. Le domande sono: riteniamo davvero che una nuova tecnologia sia veramente necessaria per connettere tutti i dispositivi? E’ questa la strada che vogliamo percorrere con costi molto importanti per la collettività per migliorare il nostro stato di comfort potenziale?

Il Decreto Cura Italia approda in aula e sono ore cruciali per le sorti del 5G nel nostro Paese. Come da calendario, il 21 aprile, spazio agli emendamenti per votare a Montecitorio la fiducia, molto probabilmente entro fine settimana. Relatrice del Cura Italia alla Camera dei Deputati sarà l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

Sotto i riflettori è finito, in particolare, l’art 82 del Decreto, rubricato Misure destinate agli operatori che forniscono reti e servizi di comunicazioni elettroniche“.

Secondo l’ISDE Italia l’articolo 82 sottende una manovra di lancio per il 5G

Molto ferma la posizione dell’ISDE Italia, che vede l’articolo 82 del Decreto Cura Italia come una vera e propria manovra di lancio del 5G.

In una nota, l’Associazione Medici per l’Ambiente , denuncia l’accelerazione del programma di realizzazione del 5G in Italia, favorita dall’articolo 82. Riportiamo i punti salienti della nota-denuncia.

Concessione di un potere illimitato alle multinazionali delle telecomunicazioni

La nota dell’ISDE inizia così: “In riferimento al Consiglio dei Ministri del 16 marzo 2020, che ha approvato il decreto-legge Cura Italia recante misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per imprese, lavoratori e famiglie connesse all’emergenza sanitaria Covid-19.

Tra “le pieghe di questo provvedimento” risulta l’articolo 82 dove si autorizzano le Compagnie di Telecomunicazione allo …”svolgimento di ogni utile iniziativa per potenziare le infrastrutture di comunicazioni elettroniche” . Tale autorizzazione assume il significato che si sta concedendo un potere illimitato alle multinazionali delle telecomunicazioni che non potrà che facilitare la realizzazione del programma 5G“.

L’appello degli scienziati e dei medici sulla pericolosità del 5G

La nota dell’ISDE ricorda l’appello degli scienziati per le moratorie del 5G alla Commissione Europea, sottoscritte da 164 scienziati e medici e 95 organizzazioni non governative secondo i quali il 5G aumenterà l’esposizione a radiazioni da radiofrequenza oltre a quelle già in uso del 2G,3G,4G,wi-fi, con un conseguente rischio per la salute umana e per l’ambiente.

La violazione del codice di Norimberga

Nella nota l’ISDE ricorda che qualsiasi sperimentazione sull’uomo senza consenso rappresenta una violazione del Codice di Norimberga , ricordando come ad essa risultino già stati depositati esposti basati su tale ultima considerazione presso le competenti autorità sovranazionali proprio in ambito di inquinamento da standard 5G.

l principio di precauzione

Appellandosi proprio al principio di precauzione, l’ISDE rinnova la richiesta di moratoria avanzata a più riprese, richiedendo di non promuovere l’utilizzo del 5G su ampia scala sino a quando non saranno effettuati studi indipendenti che documentino in maniera esaustiva l’assenza di effetti biologici avversi per la salute umana o ricadute comunque negative per altre forme di vita (es. insetti impollinatori) o l’ambiente della suddetta tecnologia e sino a quando non si rendano disponibili strumenti tecnici e normativi adeguati alla tutela della salute pubblica.

Le scelte del Vaticano

Con grande lungimiranza, già nel 2017 Papa Francesco aveva spento le ultime antenne ad onde corte di Radio Vaticana per posizionarsi su altre frequenze e canali web molto meno impattanti sulla salute degli abitanti. Ma il Vaticano aveva già proceduto a dismettere progressivamente dal 2007 l’impianto di Galeria di Roma. Vale la pena di ricordare che Papa Bergoglio ricevendo monsignor Dario Viganò, Prefetto della segreteria per la Comunicazione, la persona alla quale ha affidato l’intero maxi progetto, lo ha incoraggiato ad andare avanti, a fare presto, a perseverare. La riforma delle comunicazioni è vitale per il futuro. «Non dobbiamo avere paura della riforma che non è imbiancare le cose, organizzarle in un altro modo. Non lasciamoci vincere dall’attaccamento a un passato glorioso, piuttosto facciamo vivere il gioco di squadra». Se necessario si può usare persino «un po’ di violenza buona». Come dire che nella ristrutturazione di un settore cruciale è bene non indugiare troppo. Il tempo è prezioso. Grande prova di lungimiranza…

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