In tempo di pandemia…

Sono tempi nei quali è necessario fermarsi a riflettere. Le cose non vengono mai per caso e la situazione che stiamo vivendo è il chiaro segnale della necessità di cambiare rotta. In tempi non sospetti, da 2 anni a questa parte, abbiamo scelto di informare e proporre stili di vita diversi che ci permettano di recuperare la nostra salute.

Ora siamo di fronte ad un’emergenza, coinvolge tutto il nostro paese al punto da averlo fermato, ma ciò non significa che dobbiamo vivere nel panico o fare sciocchezze suggerite nei social. Dobbiamo usare il buon senso e non pensare solo a noi stessi. Ci sono delle regole e dobbiamo rispettarle senza credere di essere quelli che hanno la soluzione migliore. Le casistiche sono tante e bisogna semplificare, di conseguenza dobbiamo accettare il fatto che le nostre abitudini vadano modificate o abbandonate. In caso contrario dovremmo subirne le conseguenze che non saranno leggere.

Ma ricordiamoci che questa è una grande opportunità per cambiare tutti insieme il nostro modo di vedere e l’occasione giusta per fare attivamente qualcosa per il luogo nel quale viviamo. Rincorrere la riduzione dei costi, producendo in posti diversi con qualità discutibili, sotto la bandiera della globalizzazione non ha prodotto dei risultati confortanti e li abbiamo tutti sotto i nostri occhi.

Donatella Pitasi, medico chirurgo specialista in scienza dell’alimentazione ed esperta in medicina omeopatica ed antroposofica, in questo contesto di difficoltà, ha voluto lanciarci un messaggio che condividiamo pienamente, privo di polemiche e pieno di speranza e per questa ragione lo pubblichiamo molto volentieri.

Luciano Capitoli e Daniele Garrasi

 

“Era inevitabile, per come l’umanità si stava comportando, che prima o poi sarebbe successo qualcosa di correttivo, non una punizione ma qualcosa che risvegliasse gli animi. Poteva essere una guerra o un’epidemia o altro.

Stavamo cadendo nell’egoismo più gretto, nel materialismo, nella superficialità, nel razzismo. Abbiamo dato più importanza all’apparenza, al guadagno dimenticando i valori più importanti come l’amicizia, la solidarietà, la spiritualità. Abbiamo minato la nostra salute in virtù del tutto e subito a basso costo, più quantità a scapito della qualità, abbiamo sporcato la nostra madre terra inquinandola e rendendola sterile.

Abbiamo indotto il cambiamento climatico, abbiamo affidato il lavoro dell’uomo alle macchine. Abbiamo smesso di leggere, di toccare le pagine, di scrivere con la penna. Abbiamo smesso di cucinare fino addirittura a farci portare a casa cibo di cattiva qualità. Abbiamo indebolito il nostro sistema immunitario impedendo all’organismo di ammalarsi, abbiamo soppresso ogni sintomo usando farmaci inutili, abbiamo sterilizzato tutto, abbiamo creato l’antibiotico-resistenza, abbiamo selezionato e modificato le colture per aumentare la resa distruggendo la qualità.

Abbiamo iniziato a lavorare sempre più ore, a stare sempre meno con la famiglia, insomma prima o poi doveva arrivare uno stop. Ed è arrivato il virus che rappresenta la materializzazione di tutte le qualità negative dell’uomo offrendoci la possibilità per trasformarle e il tempo che ci mancava. Quindi, evitiamo di scoraggiarci perché, se l’umanità non è così stupida, sarà una grande occasione di rinnovamento in tutti i settori e dentro di noi. Magari ci indurrà quel cambiamento dello stile di vita che ci serviva spingendoci a muoverci di più, mangiando poco ma sano, relazionandoci oltre la rete. Forza e coraggio dopo la guerra ci sarà una grande ripresa ma prima dobbiamo riflettere… in solitudine e riconnetterci con il nostro spirito.”

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