Manifesto della Salute

Manifesto della Salute

L’uomo al centro della città.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fornito le linee guida per un approccio al benessere dell’individuo basato sulla salute in senso olistico, nella sua globalità. Ed i criteri che sono stati inseriti sono rivolti a stimolare un modo di vivere più salutare, avendo chiaro il concetto che non è più sostenibile economicamente la sanità che interviene quando ormai il danno si è verificato.
L’Urban Health Rome Declaration, indica che lo sviluppo dell’essere umano è strettamente connesso al benessere che gode nella società. Gli aspetti psicologici, le condizioni ambientali, naturali, climatiche, lavorative e lo sviluppo a livello culturale sono da considerare alla stregua di quelle economiche e fondamentali per lo sviluppo dell’individuo.
Viene chiaramente dichiarato che le amministrazioni locali devono far tutto il possibile affinchè la salute sia un reale investimento anziché un costo. Un’inversione di rotta epocale.
Nella nostra realtà urbana questo modo di concepire la salute porterà ad invertire radicalmente le abitudini e, per la prima volta, verrà richiesto a noi individui di promuovere le nostre necessità senza che sia delegata l’amministrazione locale a farlo per noi.
E’ questo il senso della nostra iniziativa che vuole raccogliere le esigenze degli individui e renderle possibili utilizzando le idee di chi sta già proponendo una soluzione. Facciamo rete in modo che chi vuole qualcosa raggiunga chi propone qualcosa.
Ma cosa vogliamo ottenere? Prima di tutto miriamo ad una vita sana ed integrata nel nostro territorio facendo si che le amministrazioni locali facciano a pieno il loro dovere nell’analizzare le rischiosità per la nostra salute e ci diano dei risultati leggibili e frequenti. Poi desideriamo che le istituzioni sanitarie, insieme ai sindaci, facciano tutto il possibile affinché si possa spostare l’attenzione delle persone su migliori abitudini quotidiane allontanando il ricorso a farmaci e terapie con forti risparmi nei nostri bilanci ed un radicale cambiamento nella qualità della vita. Infine vorremmo favorire la consapevolezza facendo conoscere coloro che si battono per migliorare stili di vita sani in tutti gli ambiti, dalle scuole agli ambienti di lavoro, dai luoghi di incontro alle attività delle amministrazioni locali, con programmi, idee, nuovi strumenti ed iniziative che portino alla consapevolezza che la salute non va rimpianta una volta persa ma costruita quotidianamente con tante piccole azioni di una comunità che va unita verso lo stesso obiettivo.
Inutile ricordare quanto il nostro territorio sia stato maltrattato da scelte troppo rivolte all’industria pesante come se fosse l’unica possibilità di sopravvivenza. Ma la nostra esperienza ci ha fatto ben capire che le grandi holding multinazionali possono decidere di stravolgere le proprie strutture molto rapidamente entrando ed uscendo da un territorio solo per criteri di convenienza spesso lasciando senza reddito centinaia di famiglie. Riscoprire il valore delle nostre risorse naturali, oltre ad andare verso il miglioramento della nostra salute, ci porterà a riappropriarci di competenze che credevamo dimenticate ed a differenziare il nostro rischio di abbandono dalle grandi aziende che sono sempre alla ricerca di nuovi luoghi dove ridurre i propri costi industriali.
Ben vengano quindi tutte quelle realtà che propongono alimenti freschi e conservati di qualità della nostra terra riportando alla luce la nostra storia. Coloro che propongono mezzi diversi di mobilità che ci permettano di frequentare le nostre risorse naturalistiche risvegliando anche quella fetta di turismo che oggi ci vede solo come area di crisi complessa industriale: abbiamo o no una delle 24 più belle cascate al mondo? Per Skyscanner.it è esattamente così. Coloro che, attraverso la musica, lo spettacolo, lo sport e vorremmo dire anche il teatro, attraggono i grandi talenti mondiali, in una location affascinante come la nostra, a due passi dal caos della capitale ed a prezzi decisamente inferiori, possono trovare una platea entusiasta.
Con queste idee noi vogliamo dare voce all’Urban Health Rome Declaration sottoscritta dal Ministero della Salute e dall’ANCI facendo percepire ai nostri concittadini che siamo noi i protagonisti e che vogliamo svegliarci dalla pigrizia che ci porta a delegare ad altri la nostra salute ed i nostri interessi con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Vogliamo che siano evidenziate e premiate le imprese che investono nella sicurezza e nella prevenzione ma anche nei servizi al lavoratore inteso come risorsa e non come costo.
Vogliamo che sia reso chiaro il rischio di un’alimentazione industriale che non tiene conto di nutrienti naturali e non trattati con anticrittogamici, pesticidi, antibiotici e qualsiasi altra sostanza chimica usata per incrementare la redditività per il produttore a scapito della salute del consumatore.
Vogliamo coordinare una mobilità dolce con l’intervento strutturale delle amministrazioni locali e l’aiuto delle società che gestiscono parcheggi sotterranei, che permetta a chi viene da aree limitrofe alla città di trovare a disposizione i mezzi per poter poi svolgere le proprie attività o curare i propri interessi.
Vogliamo che i nostri parchi cittadini siano curati e considerati un patrimonio della città ed un polmone verde nel quale svolgere le proprie attività sportive o trovare dei momenti di relax.
In fondo non è nulla di diverso da ciò che chiedono i cittadini di città del nord che hanno già da decenni una situazione di questo tipo: è facile trovare persone che passeggiano scalze per i percorsi sensoriali dell’Englischer Garten di Monaco o al Prater di Vienna o che vanno a fare un giro in bici o passeggiano per i mille ettari del Bois de Boulogne a Parigi. Il nostro territorio, largamente pianeggiante, con i suoi bacini potrebbe diventare un immenso parco che congiunge la Valnerina, attraverso la Cascata delle Marmore, a Nera Montoro, basterebbe connettere gli argini del Nera, attrezzarli per essere percorsi in bici ed a piedi, ed iniziare a considerare il nostro fiume una risorsa anziché nasconderlo e tramutarlo in una discarica. Vogliamo ritornare ad essere Interamna, la terra fertile decantata dai romani duemila anni fa.
Nessun alibi, dipende solo da noi riappropriarci delle nostre risorse, valorizzarle e farle conoscere con orgoglio agli altri…
Daniele Garrasi