Orchidea: ottima contro lo stress rilascia ossigeno di notte…

A cura della redazione di AmbienteBio

L’orchidea è un fiore che rallegra tutti gli ambienti della casa; si può tenere anche in camera da letto poiché durante la notte rilascia ossigeno (nella foto di apertura una splendida immagine di orchidea selvatica).

Questo flusso di ossigeno è benefico e salutare per l’uomo e riduce il rischio di attacchi di panico, ansia e insonnia. In particolare le orchidee di Dendrobium spogliano l’aria di xilene e altri solventi chimici che inconsapevolmente inaliamo per l’uso di detergenti, scarichi e scarti di pittura in casa.

Le orchidee inoltre riducono lo stress! Innumerevoli ricerche hanno confermato che i fiori, come le orchidee, hanno effetti emotivi positivi.

Secondo l’ultimo studio dell’Università della North Florida, un enorme 68% delle persone ha confessato di essere stressato su base settimanale, il 32% afferma di essere stressato ogni giorno e il 25% di questi intervistati erano donne.

Le donne che vivevano e ricevevano fiori erano in grado di abbassare significativamente i livelli di stress e trasformare il loro umore in una disposizione felice e positiva.

Un po’ di storia…

Le orchidee sono tra le piante più antiche del mondo: la loro nascita si colloca a circa 65 milioni di anni fa. Alcuni resti sono stati rinvenuti sul Monte Bolca presso Verona.

Il loro nome si deve a Teofrasto, filosofo dell’antica Grecia che scrisse un trattato botanico dal nome “De Historia Plantarum”. In questo trattato parla di alcune piante che avevano due tubercoli rotondeggianti alla base delle radici…. da qui il nome “Orchis“, che in greco antico significa testicoli.

Si deve però arrivare al XI secolo, per trovare il primo vero e proprio trattato di coltivazione delle orchidee pubblicato in Cina.

I cinesi amavano e amano molto questo fiore tanto da essere associato alle loro feste di primavera. Inoltre ritengono che avere un’orchidea in casa possa allontanare gli spiriti maligni.

Utilizzi del passato

In passato i tuberi radicali venivano bolliti, seccati e macinati per ottenere una farina simile alla fecola, chiamata salep.

Ricca di amidi e zuccheri, si credeva che avesse effetti benefici per la cura dell’infertilità sia maschile che femminile. Infatti i tuberi radicali hanno la forma degli organi riproduttivi maschili.

Inoltre veniva usata anche come emolliente, consigliata per le infiammazioni delle mucose e per la diarrea infantile. Nonostante oggi sia confermato che i suoi effetti terapeutici siano nulli, in passato le venivano attribuite anche elevate potenzialità antispasmodiche.

Come prendersi cura di un’orchidea?

L’orchidea di solito viene posizionata, insieme a un po’ di terreno, in un vasetto di plastica con dei fori sottostanti. Alcune volte esso non è visibile perché è nascosto dentro vasi di ceramica e altro materiale per abbellimento.

Il vasetto di plastica è importante perché contiene le radici dell’orchidea…. quando un’orchidea ha bisogno di acqua le radici sono argentee, altrimenti sono verdi.

L’orchidea generalmente va innaffiata per immersione una volta a settimana, posizionando l’orchidea con il suo vasetto di plastica in un recipiente contenente acqua.

Quando il colore delle radici è verdastro vuol dire che hanno ricevuto la quantità sufficiente di acqua.

È inoltre buona norma tenere le orchidee in una stanza della casa che sia raggiunta da molta luce… per loro è fondamentale. Attenzione però ai raggi diretti del sole!

Se la camera da letto è molto luminosa non aver paura di posizionare lì le tue orchidee…. infatti durante la notte non sottraggono ossigeno, anzi ne rilasciano una quantità sufficiente per migliorare la qualità del tuo sonno.

Leggi anche: Un buffa orchidea….un orchipupazza…

VARIETA’ DI ORCHIDEE FACILI DA COLTIVARE

Orchidea phalaenopsis

Tra le varietà di orchidee facili da coltivare, la Phalaenopsis è l’orchidea per eccellenza. I fiori sono di grandi dimensioni e i colori vanno dal tradizionale bianco al rosa, rosso, giallo, arancione, verde e viola intenso.

Per lei è sufficiente una media esposizione solare e un’ innaffiatura per immersione una/due volte a settimana a seconda della stagione.

Orchidea dendrobium

A differenza della precedente, questa varietà predilige l’irradiazione solare piena che le permette una fioritura di circa un mesetto.

Anche in questo caso l’irrigazione va effettuata solo nel caso in cui le radici aeree della pianta siano completamente asciutte, quindi una volta ogni settimana.

Orchidea paphiopedilum

Anche se meno affascinante delle seguenti, la Paphiopedilum rientra tra le orchidee più facili da coltivare. Ha bisogno di poca luce (va quindi collocata in penombra) e va innaffiata solo quando il substrato è completamente asciutto.

Orchidea oncidium

Detta anche “orchidea ballerina” per via della forma dei suoi fiori, è tra la varietà di orchidea che necessità di più luce. Va tenuta quindi in casa in stanze molto luminose. La sua fioritura è abbondante e i fiori hanno colori molto vivaci.

Strategie di impollinazione delle orchidee

L’impollinazione è molto importante per completare il ciclo riproduttivo della pianta.

Per questo molti fiori, come le orchidee, attraggono insetti e alcune volte uccelli per raggiungere il loro obiettivo. Un ruolo fondamentale viene svolto dalla fragranza del fiore…infatti gli insetti impollinatori hanno un apparato olfattivo più sviluppato di quello umano e vengono maggiormente guidati dagli odori.

Le sostanza odorose vengono sintetizzate a livello di piccole ghiandole (chiamate Osmofori) con secrezioni leggere molto volatili.

Alcune orchidee riescono ad elaborare le sostanze odorose facendole assomigliare ai feromoni, l’ormone che gioca lo stimolo chimico-sessuale degli animali.

Solamente la metà delle orchidee hanno un odore percettibile per l’uomo, mentre gli insetti percepiscono gli odori di quasi tutte le specie di questa grande famiglia.

Un ruolo importante viene poi offerto dalla forma del fiore.

All’interno delle orchidee un petalo è modificato in modo da attrarre l’insetto, esso viene quindi chiamato labello.

L’insetto intrigato dal labello segue un percorso sul fiore che lo porterà ad impollinarlo.

Questa strategia è molto utile per la pianta che viene così fecondata, ma non lo è per l’insetto che se ne va (quasi) a mani vuote. Infatti le orchidee non contengono molto polline.

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