Ripartire su due ruote…

Ormai è chiaro a tutti, qualsiasi sia la ripartenza dobbiamo considerare un modo diverso di trattare la nostra mobilità. I motivi sono tanti e tutti hanno solide motivazioni: miglioramento della salute, riduzione dei tempi di trasferimento, riduzione degli agenti inquinanti, riduzione dei costi, diversa ripartizione degli orari di lavoro.

Una specie di rivoluzione epocale che deve far capire a tutti che non si può fare tutto con l’unica discriminante del costo. Dietro a quel costo “istantaneo” che viene indicato in prima battuta si nascondono una quantità di costi indiretti e nascosti che possono essere visti solo a posteriori, spesso a molta distanza di tempo.

La nostra promozione di un modello di trasporto alternativo è il motivo trainante della nostra azione associativa perchè siamo convinti che il trasporto possa essere il vero cambio di marcia. Per questo analizziamo tutto quello che fanno gli altri territori e cerchiamo di aggiornare le amministrazioni locali che adesso corrono dietro a tante altre emergenze cercando di riassumere le best practice di altre aree.

Proprio in questi giorni, facendo la quotidiana analisi, ci siamo imbattuti in un grande lavoro di Bikenomist rivolta alle amministrazioni con indicazioni generali, specifiche per la realizzazione di piste ciclabili di emergenza, riqualificazione delle sedi stradali e dei parcheggi, comunicazione della variazione della viabilità e tanti altri elementi utili.

Sicuri di aver interpretato il messaggio degli estensori del lavoro, lo pubblichiamo integralmente. Altre indicazioni sono disponibili su 

RME-Piano-di-azione-mobilità-urbana-post-covid

Bikenomist-Piano-strategico-per-la-riduzione-della-sedentarieta

Manuale-di-comunicazione-della-Nuova-Mobilita-Urbana

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